Biografia

Nicola D’Imperio nasce ad Aliano, in provincia di Matera, il 29.08.1948. Dopo la maturità classica conseguita presso l’autorevole liceo Duni di Matera, la millenaria città dell’uomo, segue gli studi di medicina presso l’università più antica e prestigiosa d’Europa, nel cuore di un’altra città dell’uomo, Bologna, presso cui ottiene la specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva.

Il suo campo d’interesse, sin dall’inizio della professione di medico gastroenterologo, è l’endoscopia digestiva, che in quegli anni vede la luce in Italia. È incuriosito e affascinato da questa nuova tecnologia che permette di guardare all’interno dell’organismo umano. Nella seconda metà degli anni settanta, oltre a guardare, si incomincia anche a eseguire i primi interventi endoscopici e la passione e l’interesse del Dottor D’Imperio crescono ulteriormente. In particolare, nel 1970, nel Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna, affluiscono numerosi pazienti malati di fegato, affetti da una grave conseguenza della cirrosi epatica: le varici esofagee, la cui rottura porta a emorragie spesso fatali. D’Imperio si reca a Bonn e poi ad Amburgo dove lavorano alcuni colleghi che stanno mettendo a punto una nuova tecnica per il trattamento endoscopico di queste varici: la apprende, la coltiva e la sviluppa ulteriormente sino a diventarne uno dei maggiori esperti a livello nazionale e internazionale.
A metà degli anni Ottanta, il Dottor D’Imperio è uno di quei quattro o cinque gastroenterologi che rappresentano i padri dell’endoscopia interventistica italiana.

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Intanto, presso l’ospedale Bellaria di Bologna, organizza uno dei primi servizi di endoscopia digestiva, in cui si effettuano tutte le tecniche diagnostiche e interventistiche, e dove vengono a imparare gastroenterologi italiani e stranieri, ma anche ingegneri che, dal Giappone, patria degli endoscopi, gli portano a testare i prototipi e gli chiedono consigli sul loro perfezionamento.
La tecnologia sempre più avanzata e la settorializzazione all’interno della specialità, a volte, possono portare il medico a perdere di vista l’elemento centrale del suo lavoro: il paziente. Conscio di questo il Dottor D’Imperio impegna tutte le sue energie nel coniugare gli aspetti clinici a quelli tecnologici e interventistici, perché solo così, in medicina, si rispetta la centralità dell’uomo. E può sviluppare ulteriormente la coniugazione tra la clinica e la tecnologia quando viene nominato primario di Gastroenterologia prima a Forlì e poi a Bologna.

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Il concetto della centralità dell’uomo lo trasmette a tutti i suoi allievi, medici e infermieri, e fin da bambini, anche ai suoi due figli, Rosa e Luigi, ora adulti, che, pur interessandosi di settori lontani dalla medicina, rispettano l’uomo nei rapporti di lavoro e nel vivere sociale.
Pur essendo un medico il cui mondo di lavoro è dominato dalla tecnologia, D’Imperio guarda da sempre con ammirazione e curiosità ai grandi medici del passato, ai padri della medicina, ai medici rinascimentali che riuscivano a collegare con sottili fili invisibili la scienza medica allo studio del pensiero, all’arte e alla letteratura. E così, nel poco tempo che gli lascia a disposizione la sua professione di gastroenterologo ed endoscopista, le riunioni, i congressi e i viaggi di aggiornamento e di insegnamento, alla sera e nelle ore notturne, complice la scarsa esigenza di sonno, si dedica alla pittura a olio e, più recentemente, alla scrittura. Nei giorni liberi da impegni, si cimenta inoltre in lunghe escursioni a piedi sui monti, alla scoperta del territorio e della storia dell’uomo.
Nella cinquecentesca casa di famiglia nel cuore dei Sassi di Matera, dove da qualche anno soggiorna quando si reca al sud, ospita insieme al fratello Mario, anch’egli medico e artista, l’Associazione culturale Casa D’Imperio, dove gli eventi letterari, artistici e musicali aiutano lo spirito del medico a curare il corpo dell’uomo.

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